Il termine "Private equity" si riferisce all'apporto di capitale di rischio in un'ottica di medio-lungo termine effettuato in imprese non quotate con alto potenziale di sviluppo, al fine di generare revenue significative per chi partecipa a tali investimenti. La peculiarità di queste forme di attività non si limita alla sola concessione di capitali, ma comprende anche l'apporto di know-how, non solo finanziario.
Storia del Private Equity in Europa
La nascita e lo sviluppo del mercato europeo di Private Equity e Venture Capital hanno origini nel Regno Unito, noto come culla della maggior parte dei servizi finanziari attualmente disponibili. Le prime forme di investimento nel capitale di rischio risalgono già all'800, con investimenti effettuati dai fondi comuni (investment trust) nelle ferrovie americane. Nel 1945, la Bank of England, insieme ad alcuni importanti istituti di credito britannici, fondò la 3i-Investing Industry con l'obiettivo di fornire risorse finanziarie, sia sotto forma di capitale di rischio sia di debito, a imprese con elevate prospettive di crescita. Ancora oggi, la 3i è una delle principali figure nel mondo del Private Equity britannico. Tuttavia, il vero mercato del Private Equity e Venture Capital si è sviluppato solo nei primi anni '80, con la formazione di atti formali da parte della Commissione Europea che hanno portato alla creazione dei primi progetti pilota in grado di sostenere gli investimenti nel capitale di rischio delle società non quotate, come il Venture Capital Liaison Office e la European Venture Capital Association (EVCA), ora nota come Invest Europe.
Storia del Private Equity in America.
Le prima società di investimento nel capitale di rischio, l'American Research & Development Corp.(ARD), nacque nel 1946 a Boston grazie all'iniziativa di importanti imprenditori locali. L'ARD avviò la propria attività investendo in una serie di società ad alto potenziale di sviluppo (VENTURE CAPITAL), principalmente nel settore delle tecnologie legate alla seconda guerra mondiale. Nel 1958, un provvedimento cruciale per l'istituzione di un solido settore di investimento nel capitale di rischio delle giovani imprese fu il Small Business Investment Act. Questo provvedimento permetteva di creare degli istituti posseduti da privati (SBIC) ma regolamentati dal governo federale, i quali potevano, tramite prestiti a loro favore vantaggiosi, investire i capitali ottenuti su imprese in fase di sviluppo. Tra gli anni '60 e '80, con l'emanazione dell'Employee Retirement Income Security Act (1979), si assistette al massimo sviluppo di questo settore, poiché i fondi pensione americani furono autorizzati ad investire, generando ingenti flussi di capitale. L'attuale struttura del mercato americano di investimento è in gran parte il risultato di queste forme particolari di investimento. Tra le società il cui successo è stato significativamente influenzato da tali tipologie di investimento, possiamo citare Cisco Systems, Microsoft e Apple Computer.
Due differenti standard di pensiero: Europeo e Americano
Il concetto di Private Equity si riferisce all'investimento di capitale in imprese non quotate con modelli di business solidi. All'interno di questo campo, c'è una distinzione importante da fare con il Venture Capital, che si focalizza su investimenti in imprese giovani ad alto potenziale di crescita. Questa distinzione riflette due diverse visioni: quella americana e quella europea. Negli Stati Uniti, le due attività sono separate chiaramente, mentre in Europa il venture capital è considerato una parte integrante del private equity. Le associazioni di settore rispecchiano questa differenza di approcci. Negli Stati Uniti, troviamo la NVCA (National Venture Capital Association), che rappresenta gli investitori attivi soprattutto nelle imprese appena avviate, e l'American Investment Council, che si occupa di rappresentare gli investitori in imprese più consolidate. In Europa, invece, l'EVCA (oggi European Private Equity and Venture Capital Association) rappresenta: il private equity, il venture capital e gli investimenti in infrastrutture.
Nonostante le distinzioni, negli ultimi anni negli Stati Uniti si è osservato un crescente adattamento terminologico agli standard europei.
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