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Immagine del redattoreEdoardo Matarazzo

GUIDA ALLA TASSAZIONE DEGLI STRUMENTI FINANZIARI.

Aggiornamento: 26 gen 2024


La normativa fiscale relativa agli strumenti finanziari è estremamente complessa e prevede imposte e regole diverse, che variano a secondo degli strumenti scelti.

OBBLIGAZIONI:

I profitti generati dalle obbligazioni derivano sia dalla cedola che da possibili incrementi del valore nominale del titolo.

I guadagni in conto capitale, risultanti da un apprezzamento del prezzo del titolo, rientrano nella categoria dei redditi diversi, mentre le cedole (gli interessi pagati) sono considerate redditi di capitale.

I redditi diversi possono essere compensati con eventuali minusvalenze pregresse, ma questa opzione non è disponibile per le cedole. La tassazione sui proventi e sulle cedole è stabilita al 26%.

TITOLI DI STATO:

I titoli di Stato rappresentano strumenti di debito emessi dallo Stato, simili alle obbligazioni. Tuttavia, si distinguono da queste ultime per una tassazione notevolmente più favorevole, fissata al 12,50% sia per le cedole che su eventuali proventi.

AZIONI:

La tassazione sulle plusvalenze (Capital Gain) e sui dividendi è fissata al 26%. È importante notare che il Capital Gain costituisce un reddito separato, pertanto compensabile, mentre il dividendo rappresenta un reddito di capitale, non compensabile con eventuali minusvalenze.

FONDI E ETF:

Questi veicoli finanziari possono essere concepiti come contenitori in cui convergono i capitali di diversi individui, i quali vengono successivamente investiti in base alle politiche specifiche del fondo.

È da notare che l'aliquota fiscale generale è del 26%, salvo nel caso in cui il fondo contenga titoli di Stato, per i quali la tassazione rimane al 12,5%. Non rendono possibile la compensazione tra minus e plus.

FONDI PENSIONE/PIP:

Questi fondi operano in maniera analoga ai fondi comuni d'investimento o agli ETF, ma vantano un regime fiscale agevolato con una tassazione del 20% sulle plusvalenze. Inoltre, offrono la possibilità di dedurre annualmente 5.164,57€ derivanti dagli accantonamenti versati, contribuendo così a ottimizzare il trattamento fiscale.

PIR- Piani Individuali di Risparmio:

Nel caso di detenzione per un periodo superiore a 5 anni e con almeno il 70% degli investimenti concentrato in società italiane, tali fondi permettono di beneficiare di un'esenzione totale dalla tassazione sulle plusvalenze.


Per quanto concerne le compensazioni tra minusvalenze e plusvalenze, occorre precisare che una minusvalenza si verifica quando uno strumento finanziario viene ceduto a un prezzo inferiore a quello di acquisto, mentre si ha una plusvalenza quando la cessione avviene a un prezzo superiore. Nel caso di una minusvalenza, si genera un credito fiscale recuperabile entro i successivi 4 anni.

Ad esempio, il 31 dicembre 2023 rappresenta la data limite per compensare le minusvalenze generate nel 2019.

Va sottolineato che non tutti gli strumenti finanziari permettono la compensazione delle minusvalenze; questa può avvenire solamente con strumenti o forme generatrici di redditi diversi.




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