Nati tra il 1981 e il 2010, Millennial e Gen-Z sono le generazioni che più rappresentano il motore dell'era digitale contemporanea. Queste generazioni stanno oggi vivendo l'evoluzione tecnologica più importante di sempre, e come in ogni cambiamento che si rispetti, risulta di estrema importanza intercettare le loro esigenze, se si vogliono superare le sfide sociali ed economiche che il futuro riserva.
Da dove vengono queste generazioni?
Oltre ad essere nati in un contesto altamente tecnologico, queste generazioni hanno sperimentato più contesti di crisi: quella finanziaria e sociale derivante dalla crisi economica del 2008 e quella recente, ovvero quella sanitaria. Tali contesti hanno plasmato i loro comportamenti nelle decisioni di consumo e di investimento.
Ad esempio, i Millennials più "anziani", ovvero quelli che si stavano laureando durante lo scoppio della crisi del 2007, hanno una diversa percezione del rischio del domani e cercano di risparmiare quanto più possibile per costruire capitali capaci di sostenerli nei momenti di incertezza, così da costruire un futuro quanto più stabile possibile.
Allo stesso tempo, la pandemia che ha colpito il mondo intero nel 2020 ha sviluppato, in entrambe le generazioni, un maggior desiderio di essere più partecipativi nel migliorare le condizioni della propria comunità. Infatti, queste generazioni, sono molto più attente ai valori ambientali, di governance e sociali, quelli conosciuti con l'acronimo ESG, e ricercano una maggiore integrazione tra profitto ed etica.
Perché è importante comprendere come consumano e consumeranno queste generazioni?
Nel prossimi decenni, avremo il più grande trasferimento di ricchezza di sempre (oltre 78 trilioni di dollari attesi da genitori e nonni, Baby Boomer i primi e Silent i secondi). Questo passaggio di testimone rende obbligatorio a ogni industria, nello specifico quella finanziaria, intercettare le loro esigenze per comprendere l'oramai prossimo contesto economico e sociale.
In questo senso ci viene in soccorso la ricerca "Millennial e GEN-Z: comportamenti finanziari, sostenibili e tecnologia" realizzata da ricercatori di Torino insieme al Comitato per la Programmazione e il Coordinamento dell'attività finanziaria del Governo. Tale studio è stato condotto su un campione di 1.570 ragazzi, dal quale si evince come queste generazioni sono:
Estremamente digitalizzate, soprattutto con il decrescere dell'età. Queste generazioni usano la tecnologia per essere più informati, avere diversi strumenti di pagamento, contare su un facile accesso al mondo degli investimenti e dei servizi finanziari, oltre che avere a disposizione luoghi di svago, socializzazione e confronto.
Non hanno conoscenze finanziarie di base per gestire correttamente i risparmi e prendere decisioni di investimento del tutto consapevoli. Sono allo stesso tempo più predisposti e interessati a ricevere consulenze, anche a pagamento, per colmare queste lacune.
L'esposizione ai media li condiziona molto e li fa fidelizzare ai brand che fanno parte del loro quotidiano.
Sono preoccupati per la loro privacy e, di conseguenza, non hanno un buon rapporto con la pubblicità online.
Amano la personalizzazione e ritengono di primaria importanza dare un maggior contributo alla propria comunità e al pianeta.
Come può l'industria del risparmio gestito intercettare queste generazioni?
Oggi, la presenza sulle principali piattaforme social gioca un ruolo cruciale nell'intercettare le nuove generazioni, contribuendo significativamente a migliorare l'educazione finanziaria degli ascoltatori e potenziando il posizionamento del brand. Ciò consente di attirare nuovi clienti e di fidelizzare quelli già acquisiti.
È fondamentale ancora una volta prestare particolare attenzione alla comprensione delle specifiche esigenze. Trasparenza, qualità e servizi digitali di facile accesso sono e saranno le chiavi per catturare l'attenzione di questo segmento generazionale.
Inoltre, considerando l'interesse particolare che queste generazioni nutrono per la comunità e il mondo digitale, è essenziale adottare servizi alternativi che riescano a connettere al massimo risparmi e territorio. Questo contribuirà ad accelerare opportunità di business ancora poco sfruttate in Italia.
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