L'aumento significativo dell'inflazione nel 2022 ha attirato l'attenzione di numerose aziende, spingendole a valutare strade alternative per la gestione del Trattamento di Fine Rapporto (TFR) all'interno della propria struttura aziendale.
Iniziamo ricordando che le imprese con meno di 50 dipendenti, alla data del 31 dicembre 2006, devono destinare le risorse corrispondenti al Trattamento di Fine Rapporto (TFR) in una voce specifica del bilancio. Diversamente, le aziende con più di 50 dipendenti, alla medesima data, sono tenute a versare le somme relative al TFR in un fondo gestito dall'INPS, denominato "Fondo di Tesoreria".
Attenzione: Le aziende che al 31/12/2006 contavano 49 addetti mentre al 1/1/2007 ne contavano già 50 sono comunque tenute a gestire internamente il TFR aziendale
Prima di esaminare le aziende con meno di 50 dipendenti al 31/12/2006, ovvero quelle che detengono il TFR in azienda, è importante riflettere sulle aziende di maggiori dimensioni, che si trovano ad affrontare una problematica dettata da un modello tradizionalmente italiano. Questo modello obbliga tali aziende a destinare le risorse finanziarie relative al TFR dei dipendenti al fondo tesoreria dell'INPS ma allo stesso tempo sono responsabili dell’eventuale liquidazione del TFR dell’addetto uscente, recuperando poi in un successivo momento il credito con l’INPS, aggravando ulteriormente le difficoltà di gestione.
Torniamo ora a concentraci sulla moltitudine di imprese che detengono il TFR dei dipendenti in azienda, le quali, con i recenti sviluppi sul costo della vita, hanno mostrato una maggiore attenzione sulle diverse strategie di gestione disponibili. Dal punto di vista finanziario, l'azienda è obbligata a rivalutare il TFR accumulato in azienda utilizzando un tasso fisso dell'1,50%, al quale si aggiunge il 75% della variazione dell'indice dei prezzi al consumo accertato dall'ISTAT (inflazione). Negli ultimi dieci anni, in un contesto di aumento dei prezzi come quello attuale, il prezzo pagato dall’azienda è stato in media del 2.4% all’anno.
Ma cosa può fare un'azienda per ottimizzare questi costi?
Come spesso accade nel campo del risparmio gestito, e della consulenza in generale, ciò che conta non è tanto lo strumento utilizzato quanto la strategia adottata per soddisfare una specifica esigenza. Questo principio vale tanto per i privati quanto per le imprese.
Quindi, prima di tutto, è essenziale comprendere la posizione dell'azienda e individuare lo strumento più efficiente per la propria situazione.
Qualora sei interessata/o a studiare piani coerenti alle necessità aziendali puoi compilare il modulo dedicato per essere ricontattata/o.
Previdenza complementare aziendale
La previdenza complementare rappresenta certamente una soluzione vantaggiosa sia per le aziende che per i dipendenti. È evidente come il sistema previdenziale pubblico non è sufficiente a garantire un tenore di vita adeguato durante la pensione. Affrontare questa problematica fin da ora è cruciale, e farlo all'interno delle aziende offre numerosi benefici. Non solo si fornisce un'opportunità ai dipendenti di integrare le loro pensioni, ma si dimostra anche un impegno concreto verso il benessere dei dipendenti, migliorando la loro sicurezza finanziaria futura. Inoltre, dal punto di vista aziendale, pianificare una forma di previdenza aziendale può essere un'ottima strategia per attrarre e trattenere talenti, migliorando la fiducia e la soddisfazione dei dipendenti.
Attraverso la creazione di un piano di previdenza aziendale che comporta il versamento del TFR all'interno di un forma di previdenza complementare intestata al dipendente, è possibile per le imprese:
Eliminare la rivalutazione del TFR versato, trasferendo questa responsabilità al fondo di previdenza scelto (nell'immagine precedente è possibile confrontare i rendimenti medi annui e la differenza tra la rivalutazione in azienda e nelle forme di previdenza complementare disponibili).
In questa immagine si evince l'effetto della rivalutazione del TFR sulle casse aziendali, ipotizzando un inflazione al 3% in un orizzonte temporale trentennale. Si nota come già a partire dal 5 anno il peso della rivalutazione rispetto al totale del TFR accantonato è quasi del 7%.
Aumentare la deducibilità fiscale ai fini IRES del TFR versato in forme di previdenza complementare. Ovvero un aumento della deducibilità pari al 6% per le imprese con meno di 50 dipendenti e al 4% per le imprese con più di 50 dipendenti.
Essere esonerata dal versamento dello 0,20% a favore del Fondo di Garanzia dell'INPS, oltre alla riduzione dello 0,28% degli oneri impropri del monte retributivo annuo lordo (in relazione al TFR versato).
Ridurre un elemento nel bilancio aziendale che impatta negativamente sulle finanze aziendali, poiché il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) costituisce un obbligo verso i dipendenti. Questo intervento promuove un'ottimizzazione delle relazioni con le istituzioni finanziarie, agevolando l'ottenimento di credito.
Eliminare il rischio di dover erogare improvvisamente, senza essere sufficientemente preparate, il TFR per i collaboratori uscenti.
Migliorare il clima aziendale, consentendo ai dipendenti di monitorare facilmente l'ammontare del loro TFR, beneficiando anche di una tassazione e di una rivalutazione molto più favorevole nel tempo. Guarda questo articolo per approfondire il tema oppure scarica il mio ebook gratuito cliccando qua.
In conclusione, la previdenza complementare, anche in un contesto aziendale, rappresenta una soluzione efficace per gestire in modo efficiente il TFR, proteggendo l'azienda durante periodi di inflazione elevata e offrendo vantaggi fiscali notevoli, sia alle imprese che ai propri dipendenti.
"Se desideri ottimizzare i tuoi risparmi e prendere decisioni finanziarie informate, considera di consultare un consulente finanziario. Un consulente qualificato può aiutarti a pianificare strategie di investimento intelligenti, gestire al meglio il tuo patrimonio e garantire una solida protezione finanziaria. Investire in modo oculato è fondamentale per il successo finanziario a lungo termine. Per approfondire ulteriormente questi argomenti, ricevere consigli personalizzati e rimanere aggiornato sulle ultime tenenze finanziarie, iscriviti alla newsletter. Inoltre, seguimi sui social per accedere a contenuti esclusivi e interagire con la community. La tua prosperità finanziaria è la mia priorità!"
Comments